Quest’anno il Carnevale di Montemarano ha dovuto convivere con un grave lutto che ne ha funestato il carattere allegro e irriverente, nei tre giorni di chiusura dell’evento il secondo, nel Sabato che precede la prima Domenica delle Ceneri, la Comunità ha voluto rispettare il dolore dei familiari di una umana fragilità, forse un “omicidio timido” a dirla con Pavese, certo una perdita, dolorosa, che la tutti hanno voluto rispettare. Il Sabato la festa si è fermata, la Domenica l’epilogo del Carnevale, la mia documentazione rigorosamente in bianco e nero, non me la sono sentita di riportarla a colori.
Stridente il ritmo della Tarantella nel mentre il vento freddo di buriana sferza il viso e le strade del paese, meno del solito, reagiscono alla festa, un diverso corteo funebre.
L’aglianico poi ha fatto il resto.
Il carnevale ha inizio con la ricorrenza di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio (a Santantuono maschere e suoni) ed ha termine la domenica successiva alle Ceneri, dopo un festeggiamento di tre giorni, con Carnevale morto, allorquando, avvenuto il commiato funebre-ironico da Carnevale e la lettura del suo grottesco testamento, ci si lancia in un’ultima danza sfrenata fino alla rottura, a tarda notte, della Pignata, dalla quale fuoriescono biscotti e dolciumi, che simbolicamente rappresentano un buon auspicio per la primavera che si approssima.
AèQ