Salvini e le geometrie non euclidee.
Il corteo e la “curva”
Una manifestazione contro l’intolleranza e la xenofobia di un leader razzista, un tempo appartenente ad una formazione politica che da localizzata seppe divenire asse di forza di governo di un raggruppamento di destra con forti connotati fascisti. Oggi lo stesso leader esce dall’ambito locale e si candida quale portavoce di una forza predominante nello scenario delle compagini di destra, la caratterizzazione a forte impronta reazionaria ed irrispettosa della complessità della odierna società civile fa dello scontro politico, complice la risonanza mediatica prima ancora che politica, il suo punto di forza. Ed a Napoli il suo gioco è, questa volta, riuscito grazie al provvedimento governativo che ne ha imposto la presenza blindandolo in un ridotto reso accessibile a qualche centinaio di supporter ivi trasportati con mezzi privati. Quasi tutti meridionali, pugliesi e calabresi e purtroppo, siccome in città, Napoli, non ci facciamo mancare nulla, anche un discreto numero di disperati concittadini sempre pronti a cavalcare un’opportunità di servitù al potente di turno, eppure questo avrebbe rappresentato il nulla se non fosse che altri e più potenti servitori ne hanno permesso la grancassa. Il Ministero degli Interni a suo dire obbligato dalle dichiarazioni del sindaco De Magistris che, correttamente, ne aveva disposto il divieto a tenere l’adunanza in un ambito e bene pubblico e ciò con ‘accordo di Prefettura e dello stesso Ministero; la ciurmaglia della informazione locale sempre pronta a guadagnare la propria visibilità nel piccolo schermo cavalcando gli umori, retrivi per formazione culturale ed ostili al progresso sociale, di fette della società, sparute eppure influenti, autorappresentantisi quale maggioranza silenziosa. Lo strale è volutamente riferito alle “cronache” in diretta di un commentatore della testata giornalistica regionale, un vero sciacallo dell’informazione, che ha saputo inventarsi azioni e modalità degli scontri verificatisi dopo l’arrivo della manifestazione in Piazzale Tecchio.
Pacifico e multicolore, ironico e politicamente determinato, frutto di una mobilitazione che ha peccato dell’assenza di una guida politica e questo per manifesta incompetenza dei movimenti operanti in città. Gli stessi movimenti, almeno in una o forse più componenti, responsabili dell’estensione della chiamata in piazza a settori estranei alle lotte sociali, al margine della società civile e questa da loro identificata nelle forze di polizia schierate a difesa della kermesse xenofoba del Salvini, contro la quale hanno manifestano la loro insofferenza ed emarginazione con violenza e anche con vandalica determinazione. Molti dei volti incappucciati, trecento metri prima erano spaesati, fuori luogo: truppa coscritta; chiaro invece l’intento mandatario di altri, pochi, ma ben armati nelle intenzioni e di mezzi. Pochi coloro che hanno innescato lo scontro e che ne hanno determinato l’accelerazione …fino alla precipitosa fuga.
L’autogol e le responsabilità politiche.
Rappresentano un tutt’uno. La mancanza di direzione politica ha la responsabilità del patto scellerato con la “curva” i circa trecento, forse giovani ma non forti, che tra la via consavlo e la Piazza Italia sono entrati nel corteo e ne hanno preso, con silenziosa determinazione, la testa. Un patto del quale i movimenti politici cittadini, oggi e nel prossimo futuro saranno chiamati a pagarne lo scotto, è stato come rivolgersi alla malavita per esigere un credito da un insolvente.
Euclide , la geometria e Salvini.
Quella della estetica del gesto è una brutta storia, un forza devastante e lunga quanto il tempo, un centro di gravità che ha agito deformando qualsiasi sistema di riferimento e complice l’assenza di direzione politica ha piegato lo spazio tempo ed una “curva” , per la lunghezza di un viale, ha approssimato una retta …ma non era né lo sarebbe mai stato, perché nella sala corsa elettorale questo rettilineo si chiama stangata!
Un primo avviso al DEMA nazionale, una “fibbia di sgarro” si direbbe in un linguaggio commerciale tutto partenopeo, dato dal PD e da il ministro Minniti (…si quello dai trascorsi cossighiani) alla ferma presa di posizione del Nostro Sindaco.
Ora c’è da lavorare per ricucire con la denuncia di quanto accaduto, l’isolamento di certa stampa e di certe compagini politiche, il rapporto nella città ma nessuna mediazione con coloro che hanno voluto stringere questo scellerato patto con la “curva” che tale era e tale, al fine, è rimasta nonostante la momentanea “geometria non euclidea”.
Le forze sane dell’impegno sociale hanno visto e saputo dibattere e mettere da parte la lezione e difficilmente ciò sarà più permesso.
AèQ
La dichiarazione del Sindaco De Magistris:
L’appello Antixenofobo degli artisti napoletani: